Calzanetto

Veterani sporchi. La foto, scattata sabato 9 gennaio 2016, nella palestra di Bolzano in cui si svolgeva il torneo nazionale veterani categoria over 60, è la sintesi perfetta della situazione tragicomica del tennis tavolo in Italia.

 

Ci si può fare una risata pensando alla stupidità di chi ha dimenticato in bella vista nella sua borsa (su cui campeggia la scritta del Tennis Tavolo Ferrara) il prodotto notoriamente utilizzato per lucidare le antitop trattate, oppure si può con tristezza prendere atto che stiamo toccando il fondo, visto il livello di sfrontata spudoratezza a cui siamo arrivati, che nasce dalla certezza di farla sempre franca.
Gli arbitri presenti a Bolzano hanno fatto del loro meglio, impedendo ad alcuni giocatori (tra cui Eros Maiani della Fortitudo Bologna e Mario Tomasi del Tennistavolo Arco) di utilizzare le racchette con puntinate trattate su cui le palline scivolavano come sull’olio. Quando però si è trattato di giudicare le antitop (con cui i taroccatori più furbi si sono riconvertiti, sostituendo la gommapiuma per migliorare il controllo e facendo invecchiare artificialmente la gomma per avere la massima scivolosità della superficie, con cui ottengono le micidiali inversioni di rotazione della pallina che hanno fatto la fortuna delle puntinate trattate, ormai però facilmente identificabili), gli arbitri si sono dovuti arrendere per “mancanza di strumenti di controllo”.
In effetti le rotazioni anomale e l’inversione enormemente accentuata rispetto alle gomme omologate, che tutti noi conosciamo perfettamente, non sono facilmente identificabili senza una conoscenza tecnica che attualmente gli arbitri non hanno, per cui il vergognoso fenomeno che da anni sta inquinando il tennis tavolo continuerà a imperversare, se la Federazione non prenderà i necessari provvedimenti.
In questi giorni abbiamo ricevuto una nota ufficiale dagli organismi Fitet competenti, in cui “…si conferma di aver approfondito il problema della modifica dei materiali di gioco, riscontrando diversi profili di manipolazione sia della gommapiuma che dei rivestimenti. Il vero problema – prosegue la nota – risiede nel determinare con certezza le violazioni e le modifiche ai materiali: diviene infatti indispensabile poter fornire agli Ufficiali di gara procedure che garantiscano di poter rilevare l’inadeguatezza dei materiali rispetto a quelli regolarmente omologati dalle aziende. La cautela che, a volte, limita l’intervento degli Ufficiali di gara nasce dal timore di non essere adeguatamente supportati dalle norme e dalla possibilità di rilevare con certezza il “doping” dei materiali. Stiamo però accelerando gli studi per creare quanto meno delle procedure standard che gli Ufficiali di Gara possano utilizzare al fine di poter valutare con qualche ragionevole, fondato riferimento”.
Speriamo che l’intervento della Federazione, che auspichiamo sia puntuale e tempestivo, possa combattere il dilagante fenomeno delle gomme truccate, che coinvolge trattatori di puntinate e antitop, boosterizzatori, arbitri compiacenti o incompetenti, tecnici e dirigenti ignoranti o conniventi. Per ora gli spacciatori continuano a fare tranquillamente i loro sporchi affari addirittura nelle palestre, mentre sui forum ci si scambiano tranquillamente consigli su come aggirare le regole, per cui si capisce perché gente come questo deficiente, si permette di vantarsi, con nome e cognome, delle sue capacità di boosterizzare le gomme.
Oltre tutto, la possibilità di sostituire la racchetta nel caso in cui si venga beccati, rende la frode praticamente impunita, invogliando sempre più giocatori a provarci. Se fosse invece prevista la squalifica diretta del giocatore (e magari anche qualche ammenda) il fenomeno sarebbe molto limitato.
Molti pongisti si sono ormai rassegnata all’illegalità diffusa e i giocatori che usano gomme trattate o boosterizzate sono visti anche dai propri compagni come simpatici “monelli”, per cui non perdono la nostra stima: ci siamo abituati e rassegnati alle piccole illegalità (“così fan tutti”) e non facciamo neanche più caso a chi viola sistematicamente le regole, trattando i puntini, mettendo spugne tarocche sotto le antitop invecchiate o usando il “Calzanetto”. Addirittura ci dobbiamo subire le lamentele nei confronti delle gomme trattate, da parte di quelli che notoriamente usano tonnellate di colle cangerogene e boosterizzatori illegali.
Se ci rassegniamo noi atleti, figuriamoci i dirigenti di ogni livello, che hanno come principale obbiettivo il mantenimento dello status quo e non cercano rogne.

UN VIAGRA PER LE GOMME

Come mai il fenomeno è diffuso in particolare tra i veterani? L’età avanza, il fisico regge sempre meno, per cui per mantenere le prestazioni qualche aiutino è certamente necessario (fisioterapia, dieta adeguata, medicine per la prostata ecc), ma se si decide di affidarsi al “doping tecnico” (un evidente sostituto del Viagra), evidentemente manca la percezione dell’illegalità, il concetto di onore sportivo, ma soprattutto si vuole vincere per dimostrare a sè stessi di essere ancora uomini veri, un bisogno che ha fatto la fortuna del Viagra e in questo senso non è un caso se non si conoscono donne che utilizzano gomme trattate.

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