Fitet Lombardia. Lo scorso 11 settembre in Lombardia NON si è svolta l’assemblea regionale elettiva. Il giorno successivo sul sito è apparso il seguente comunicato del Comitato: “…per problematiche tecniche e organizzative le elezioni regionali sono rinviate a data da destinarsi. La nuova data delle elezioni regionali, che sarà comunque successiva alla data delle elezioni nazionali, verrà comunicata appena disponibile”.
Eravamo quattro amici al bar
Poche ore dopo il comunicato veniva sostituito dal seguente: “Il Comitato Fitet della Lombardia rendo noto che in data 11 settembre 2016 i due candidati alla presidenza regionale, in armonia e amicizia, hanno ritirato la propria candidatura a seguito di problematiche tecniche emerse all’inizio dei lavori assemblari. Il Comitato Regionale provvederà nei tempi e nei modi previsti dallo statuto ad indire le nuove elezioni regionali”.
Nessuna spiegazione sulle “problematiche tecniche e organizzative”, nessun verbale da parte della Commissione Verifica Poteri, come se si fosse trattato di una riunione tra amici al bar, mentre in sala erano presenti decine di persone che avevano dovuto preparare documenti, firme e timbri, nel rispetto delle regole e delle procedure previste per un appuntamento importante, in cui si decide il futuro della propria associazione.
Regole calpestate
L’annullamento di un’assemblea elettorale è stato quindi deciso dai due candidati, in barba all’art.46 dello statuto, che prevede che le assemblee regionali siano effettuate almeno 30 giorni prima di quella nazionale (per evitare inciuci), ma soprattutto contravvenendo alle norme che danno alla Commissione Verifica Poteri il compito di esaminare i titoli di ammissione all’Assemblea, attenendosi unicamente agli elenchi degli aventi diritto al voto forniti dalla Federazione nazionale.
Secondo il regolamento, la C.V.P. avrebbe dovuto fare un verbale delle operazioni compiute, con i provvedimenti adottati per la risoluzione di ogni controversia insorta, in modo che le società presenti, se intendevano proporre ricorso in Assemblea, avrebbero potuto esprimere questa volontà a verbale e sottoscriverlo. In caso di contestazione, il verbale doveva riportare, distintamente, i rappresentanti ammessi senza contestazione e quelli da rimettere al giudizio dell’assemblea, dopo che quest’ultima fosse stata validamente costituita in base ai voti non contestati.
Il duplice comunicato pubblicato sul sito Fitet non riporta nulla di tutto ciò e mi sembra strano che le società accettino senza alcuna protesta questo ennesimo insulto ai principi basilari della democrazia, applicati anche nelle assemblee di condominio.
La democrazia via Facebook
La spiegazione dei fatti è stata fatta dal “Vice Presidente Regionale Temporaneo e Provvisorio Presidente dell’Assemblea”, Marcello Cicchitti, via Facebook, il che la dice lunga sul concetto di rispetto delle procedure attualmente vigente nella Fitet lombarda. E’ come se l’amministratore del mio condominio spiegasse i fatti accaduti nell’assemblea condominiale via twitter o la Corte Costituzionale si esprimesse attraverso Instagram: sicuramente comodo e immediato, ma giuridicamente (scusate la parolaccia) ridicolo.
Il motivo (la scusa?) dell’annullamento dell’Assemblea è stato comunque confermato dal “Vice Presidente Regionale Temporaneo e Provvisorio Presidente dell’Assemblea”, Marcello Cicchitti, nel suo post inviato al popolo privilegiato di Facebook. Nell’elenco delle società aventi diritto al voto, inviato alla Fitet regionale dalla Fitet nazionale, mancava la nuova società TT Lomellina, frutto della fusione tra TT Vigevano e TT Speed Avalon, avvenuta lo scorso maggio, in quanto, secondo il regolamento, il diritto di voto per una nuova società scatta dall’1/7.
Come ha spiegato nel corso dell’assemblea il Consigliere Nazionale Carlo Borella, la società ASD TT Lomellino non poteva votare, per cui si sarebbe potuto svolgere l’assemblea, facendo un successivo ricorso agli organi di giustizia. Il suo parere avrebbe potuto essere messo ai voti dell’assemblea per decidere se proseguire o meno.
Un commissario per fare piazza pulita
Le ripetute evidenti irregolarità e i grossolani errori procedurali fatti (non importa se in buona o in malafede) che hanno portato all’annullamento dell’assemblea sono più che sufficienti per giustificare l’immediato commissariamento del Comitato Lombardo: invito tutte le società lombarde a inviare un’esplicita richiesta alla Federazione nazionale, per riportare la legalità nella nostra regione.
Una lista unica e condivisa per le prossime elezioni
Visto l’armonia e l’amicizia con cui i due candidati presidenti si sono ritirati dall’assemblea, invito tutte le società a chiedere a Paolo Bonazzi e Sandro Ciceri di fare un coerente passo indietro, candidandosi come Consiglieri e promuovendo un’unica lista condivisa, da proporre prima dell’assemblea nazionale, in cui il presidente sia una persona super partes. In questo modo ci si potrà ritrovare nell’assemblea lombarda, che per regolamento dovrà svolgersi dopo l’assemblea nazionale, in un clima realmente armonico e produttivo.