Finalmente si muove qualcosa! Avevo già segnalato un’iniziativa contro il booster della Federazione giapponese nel 2016, ma evidentemente ITTF non si era resa ancora conto della gravità della situazione, che per fortuna viene adesso affrontata seriamente, con un progetto per l’individuazione e la misurazione del booster applicato illegalmente sulle gomme.
La nuova responsabile dei materiali, Claudia Herweg, ha ora a disposizione un nuovo staff con 3 dipendenti, che sta indagando a fondo sul mondo marcio della boosterizzazione: la prossima sperimentazione proseguirà al torneo “Challenge Polish open” in ottobre, poi alla Coppa del mondo di Tokyo
BOOSTERIZZAZIONE E PRETENSIONAMENTO DELLE GOMME
Forse non tutti sanno che esistono due brevetti sul mercato delle gomme pretensionate (che non significa boosterizzate): quello di Butterfly si chiama “Tension”, mentre quello di ESN (che produce gomme per i più importanti marchi internazionali) si chiama Tensor. Questi brevetti, al contrario delle gomme di fabbricazione cinese (boosterizzate artigianalmente dopo la fabbricazione), NON prevedono l’uso di oli, in quanto il processo produttivo è basato sull’utilizzo di sali inorganici.
In Italia si dà per scontato che la boosterizzazione artigianale sia inevitabile per competere ad alti livelli (vedi un esempio del dibattito sul forum del tennistavolo)
IL BOOSTER E’ ILLEGALE E ANTISPORTIVO
In un articolo pubblicato sul sito ITTF, la responsabile dei materiali spiega il progetto per contrastare la boosterizzazione. “Applicando il booster sulle gomme – spiega Claudia Herweg – lo spessore della gomma si espande, facendo aumentare la rotazione e la velocità della pallina. Si tratta di un argomento importante per ITTF, perché molti dei migliori giocatori usano booster e dobbiamo essere in grado di rilevarli dopo i trattamenti per tutta una serie di ragioni.
In primo luogo dobbiamo contrastare l’idea per cui essendo difficile valutare la presenza del booster i giocatori sarebbero sostanzialmente giustificati a comportarsi in modo illegale. Inoltre si ritiene che poichè i booster sono innocui sia giusto legalizzarli. Il nostro progetto si propone di dimostrare che in realtà il boostering può essere misurato.”
PERCHE’ NON POSSIAMO LEGALIZZARE IL BOOSTER
“Se dovessimo cambiare il regolamento, permettendo l’impiego del booster – prosegue la Herweg – saremmo costretti ad accettare qualsiasi tipo di trattamento del materiale omologato. Ciò avrebbe gravi conseguenze, in quanto ITTF ha la responsabilità di garantire che non ci siano rischi per la salute causati dalle nostre attrezzature o dal nostro sport nel suo complesso. Se permettiamo i trattamenti, come potremo mantenere il controllo sugli svariati tipi di sostanze chimiche che verranno utilizzate? Questa quindi non può essere un’opzione: i prodotti chimici devono rimanere nelle mani delle aziende manifatturiere, che hanno le competenze tecniche per manipolarle.
Un ulteriore elemento contro la legalizzazione del booster è legato allo sviluppo dello sport, che è anche un’altra responsabilità chiave dell’ITTF. L’interazione tra la pallina, il tavolo e la racchetta gioca un ruolo enorme nel determinare la qualità del nostro sport. Dobbiamo essere in grado di comprendere e controllare questi parametri, in modo da guidare il tennis da tavolo nella giusta direzione. L’impossibilità di controllare i trattamenti sulle gomme non ci aiuterebbe certamente in questo senso, visto che c’è già abbastanza da lavorare in termini di sviluppo delle palline e dei tavoli.
L’equità tra i giocatori è un’altra ragione cruciale per mantenere la regola in atto. Dobbiamo essere in grado di controllare le racchette di tutti i giocatori in modo preciso, per assicurarci che ci siano condizioni di giustizia sportiva per tutti i partecipanti.”
COSA SI STA FACENDO CONTRO IL BOOSTER
“Abbiamo iniziato un progetto pilota con un istituto in Germania per rilevare i trattamenti con booster – sottolinea la Herweg – utilizzando un particolare tipo di gascromatografo (lo stesso metodo che avevamo suggerito 3 anni fa nel manifesto della campagna “Io gioco pulito”, ndr): i primi risultati sono stati positivi.
Il secondo passo è stato più pratico e al torneo ITTF Challenge Croatia Open a Zagabria abbiamo testato un nuovo modo di misurare lo spessore delle gomme. E’ evidente che le gomme con spessore da 4mm hanno prestazioni molto maggiori rispetto a quelle da 4,2 mm. L’attuale metodo di misurazione lascia a molti giocatori la possibilità di barare, per cui dobbiamo assicurarci che tutte le gomme dei giocatori rispettino le regole ITTF, il che significa che non devono essere più spesse di 4 mm.
Su circa 170 partecipanti, abbiamo controllato 70 racchette, da cui a 31 abbiamo smontato le gomme, per lo più solo un lato. Di queste 31 racchette, 6 gomme non rientravano nelle nostre linee guida, pari a circa il 20%. Questo è abbastanza dal mio punto di vista per giudicare che esiste un problema diffuso.”
La procedura di controllo, che proseguirà al torneo “Challeng Polish open” in ottobre, poi alla Coppa del mondo di Tokyo, si applicherà ai giocatori che perdono l’incontro dai quarti di finale in avanti e poi a entrambi i finalisti, oltre a test casuali su tutti i giocatori. Prima della partita i giocatori saranno informati dall’arbitro che la loro racchetta sarà testata dopo la partita. La racchetta verrà raccolta dall’arbitro immediatamente dopo la fine della partita, portata nella sala prove e il giocatore dovrà presentarsi entro 20 minuti e smontare la gomma. In sua assenza l’addetto ai controlli staccherà la gomma. Una volta completate tutte le misurazioni, la gomma verrà restituita al giocatore. La gomma verrà misurata con un dispositivo chiamato KÄFER JD 200, che controlla lo spessore della gomma su 3 punti nell’area di contatto centrale insieme a un test RAE con 60 sec. di misura sul lato della gommapiuma.
CONTROLLI SULLE GOMME A FINE TORNEO
“Vogliamo e dobbiamo creare una migliore comprensione del fatto che il nostro obiettivo è rendere il nostro sport più equo per i giocatori – ha concluso la Herweg – e ogni giocatore che utilizza gomme legali ne trarrà beneficio. Le prestazioni del giocatore dovrebbero determinare i risultati, non l’uso di attrezzature illegali. Effettuare prove alla fine delle gare deve essere possibile anche nel tennis da tavolo, come avviene in molti altri sport”.
COLPIRE ANCHE LE ANTITOP TRATTATE
Visto il rinnovato impegno di ITTF contro il taroccamento, abbiamo chiesto alla responsabile dei materiali di individuare un limite di attrito minimo per le gomme lisce (come quello già esistente per le puntinate), in modo da far sparire le antitop trattate con Calzanetto e olio di silicone.