Marcello Cicchitti

Pravettoni for President. La parodia pravettoniana si è ormai quasi completata.

Marcello Pravettoni, fratello del più noto Carcarlo, dopo la discesa in campo per salvare il Paese (il popolo dei pongisti), con l’aureola del grande imprenditore di successo che mette i suoi grandi mezzi al servizio della comunità (ovviamente in modo del tutto disinteressato), che combatte la casta (utilizzata fino a quel momento per arricchirsi), che si mette al servizio delle istituzioni (dopo averle depredate per anni), spacciando il metodo del “fare” rispetto alla cultura “delle chiacchiere” (dopo aver chiacchierato per anni con i gestori del potere), siamo arrivati finalmente alla denuncia del complotto comunista e dei poteri forti.
Attendiamo con ansia l’instaurazione della mignottocrazia, i festini e le cene con le Olgettine, gli insulti alla magistratura rossa e l’apoteosi della nipote di Mubarak…
Marcello Pravettoni denuncia il complotto delle potenze plutocratiche, che hanno diffuso “documenti preparati nel medesimo modo”, ignorando evidentemente che questi documenti si chiamano petizioni, realizzate per condividere idee e valori comuni e denunciare democraticamente situazioni di illegalità, affinchè gli organi competenti intervengano in modo adeguato.
Nessuna delle società che Marcello Pravettoni millanta di rappresentare ha mai scritto una riga per commentare i fatti accaduti, mentre numerose società e tesserati lombardi hanno inviato alla Fitet nazionale messaggi di protesta per il voto che è stato scippato domenica 11 settembre.
Il diritto di voto del TT Lomellino è del tutto secondario in questa vicenda: si doveva votare e poi rivolgersi eventualmente agli organismi competenti. Marcello Pravettoni, che grida al complotto, al tranello che gli sarebbe stato teso dai poteri forti, dimentica che il potere ce l’aveva lui e lui ha impedito che l’assemblea si realizzasse, nonostante il parere contrario di numerosi dei presenti (me compreso), che non hanno potuto esprimersi formalmente, in quanto l’assemblea non si è mai aperta.
Ripetendo per ben 16 volte la parola “Vergogna” nel titolo del suo ultimo messaggio al popolo di Facebook, Marcello Pravettoni dimostra di aver appreso l’insegnamento dei suoi maestri: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità (Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista)”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *