Fabio Palmitessa, pongista del Tennis tavolo Pesaro, si è autodenunciato per aver usato gomme puntinate trattate
Leggendo la lettera di Palmitessa, che mettendo nome e faccia ha avuto il coraggio di sputtanarsi a livello nazionale, ho pensato alle decine di giocatori (la maggior parte adulti e teoricamente maturi) che negli ultimi mesi hanno dovuto lasciare il puntino taroccato grazie al “Bat tester”, riciclandosi con le antitop trattate e a tutti boosterizzatori che continueranno a impestare le nostre palestre senza alcun rimorso, truffando i loro avversari puliti e violando ogni principio di lealtà sportiva. Nel nostro Paese è molto raro trovare qualcuno, in ogni settore della società, che si assuma le proprie responsabilità, ammettendo di aver sbagliato, senza accampare scuse o dicendo che “così fan tutti”. Dobbiamo quindi ringraziare Palmitessa non tanto per aver scoperchiato la fogna che tutti conosciamo, ma soprattutto per il suo ritrovato senso etico, che non servirà a far cambiare idea ai taroccatori incalliti e ai loro spacciatori di materiale illegale, ma potrebbe essere utile ai più giovani, che non hanno bisogno di maestri, ma di testimoni…
Ero a Terni quest’anno, nella location migliore per giocare a Tennis Tavolo, per rivivere quelle emozioni che solo i campionati italiani ti sanno regalare. Ma questa volta, pur mancando da una competizione nazionale da un paio d’anni, era diverso. Avvertivo una sensazione strana, che mai avevo provato prima. Ogni giocatore, chi più chi meno, sa benissimo che l’adrenalina e l’ansia pre-gara ti accompagnano in questo genere di manifestazioni pongistiche nazionali:niente di tutto questo per me! Questa volta avvertivo un peso enorme, di cui volevo liberarmi:una vergogna dalla quale, dopo 20 anni, volevo finalmente uscire sconfiggendo (seppur con un imperdonabile ritardo) quella parte truffaldina di me che mi ha accompagnato per 20 anni. Così, di mia spontanea volontà, mi sono sottoposto al controllo volontario della racchetta (pur consapevole che quella racchetta era “truccata”). Ovviamente la racchetta non ha superato i controlli ed ho incollato una nuova puntinata acquistata dal rivenditore della Butterfly posto all’ingresso del palazzetto.
Quest’anno effettivamente c’erano controlli mirati sulle racchette con macchinari specifici, ma con il vecchio trucco dell’asciugamani l’avrei fatta franca anche questa volta (come tanti del resto)!
I miei tre avversari del girone hanno vinto facile contro di me!
Con quel gesto, apparentemente stupido, ho voluto dimostrare a me stesso che senza quella “gommaccia” non ero nessuno e non ero in grado di vincere nulla. Non è stato stupido masochismo credetemi: posso garantirvi che con quel gesto è come se mi fossi finalmente risvegliato da un incubo, con una successiva presa di coscienza della realtà. Con quel gesto mi sono tolto un peso e finalmente ho vinto la mia partita più importante:quella contro me stesso…quella parte peggiore di me!!!
Perché proprio ora, dopo 20 anni di doping tecnico e di trucchi? Perché il rimorso, la vergogna e la voglia di uscire allo scoperto dopo 20 anni di silenzi? Ebbene si, sono un baro. Uno che ha predicato onestà e lealtà (pretendendola sia da altri che dagli organi federali), ma poi ha sempre giocato con una racchetta truccata (quella maledetta puntinata trattata)! Un maledetto baro, che nell’inconsapevolezza di alcuni e accondiscendenza di altri, ha perpetrato per 20 anni un doping tecnico ai danni di tanti giocatori ignari (anche più bravi ), falsificando/alterando partite e forse interi campionati/tornei.
Chi “trucca” il proprio materiale di gioco sta barando ed è doping tecnico a tutti gli effetti. E’ una vergogna per questo sport ed è diseducativo soprattutto per i ragazzi, che rappresentano il futuro del nostro sport.
Qualcuno, giustamente, può chiedermi: come mai caro Fabio te ne sei accorto adesso? Come mai non ti sei fermato prima ed hai continuato ad usare una gomma trattata? Troppo comodo direte voi, farlo adesso a 34 anni e dopo 20 anni di trucchi. Non posso che accettare una critica siffatta, ne sono consapevole, come sono altresì consapevole che tutti gli incontri che ho vinto non li ho vinti io! Sono partite nulle, truccate/alterate e figlie solamente di un maledetto doping tecnico. Me ne vergogno e chiedo perdono a tutti i giocatori che in questi 20 anni sono stati “mie vittime” (a loro insaputa ovviamente).
Imperdonabile poi il fatto che ho nascosto ed a volte negato che truccassi la gomma ai miei compagni di società. Non ho attenuanti in questo e non voglio cercare di minimizzare la questione. Non so darvi spiegazioni (lo so è assurdo ma è così): posso solo chiedervi scusa dal profondo del cuore se vi ho presi in giro per tutto questo tempo (posso fare solo questo adesso…).
Purtroppo in quel lontano 1997 (quando avevo 14 anni ed iniziai a giocare) fui avvicinato da qualcuno che era già un “veterano” del trucco della puntinata. Da quel giorno in poi sono entrato in un maledetto circuito vizioso tipico di chi vince “dopato”. Vincere senza particolari fatiche anche con chi era palesemente più forte di me era un qualcosa che annientava la mia ragione e soprattutto i miei principi.
Ma che gusto c’è a vincere partite sapendo che hai barato? Non so darvi una risposta. Il dopato non ragiona e non ha più valori: è un qualcosa che si impossessa di te.
Ora, seppur con un imperdonabile ritardo, me ne vergogno e non posso più continuare a tacere! Il Tennis Tavolo deve essere pulito, in ogni categoria ed ad ogni livello!!! Dobbiamo in primis sforzarci noi atleti di essere leali in questo sport, prima di pretendere lealtà e correttezza da altri, oltre che dagli organi federali.
Ora basta,io ho detto basta e credo di essere arrivato a capolinea! Ora ho deciso di metterci la faccia (e credetemi non è facile sputtanarsi di fronte a tutta l’Italia, come sto facendo) per dire basta al doping tecnico che distrugge i principi fondamentali di lealtà sportiva del nostro sport.
Ho deciso di metterci la faccia non per raccontarvi una storia personale fine a sé stessa. Racconto questa storia personale affinchè possa servire anche per fare riflettere tutti (ad ogni livello) e per fare uscire allo scoperto altri bari/truffatori come me che si annidano in molte nostre società.
Basta con il doping tecnico, smettiamo di alterare il materiale di gioco! Discutete di questo nelle vostre società e cercate di far smettere chi nei vostri sodalizi continua ad adoperare materiale alterato e non conforme ai nostri regolamenti. Certo, con questo non avremo risolto tutti i problemi della nostra disciplina sportiva, ma quantomeno iniziamo a fare un po’ di sana pulizia.
Ho apprezzato un bel movimento giovanile a Terni in questi campionati italiani e di questo dovremmo esserne tutti contenti. Probabilmente sono stati proprio quei ragazzi a spingermi a fare questo gesto; forse dopo 20 anni di vergogna ho avuto un riscatto di orgoglio ed onestà, ritenendo opportuno fare questo gesto anche per quei ragazzi!
Perché? Perché anche se la mia è una goccia in un oceano, voglio cercare di consegnare a quei ragazzi un Tennis Tavolo più pulito, leale e privo di gente che ama vincere con il trucco!!!
Per ora preferisco non pensare a quelli che potranno essere i commenti a questa mia lettera. In questo momento voglio chiedere solamente scusa a tutti: compagni di società (delle mie due uniche società), dirigenti, organi federali, arbitri e non da ultimi a tutti gli avversari che non hanno vinto con me solamente perché ho utilizzato una gomma trattata (credo di non avere meriti in quelle vittorie, sono solo partite vinte grazie al doping tecnico).
Perdonatemi. Sono un giocatore pentito (ormai ex perché credo di appendere la racchetta al chiodo come agonista) che con questa lettera vuole andare oltre il sentimento di vergogna. Nel nostro Paese siamo poco abituati alle assunzioni di responsabilità ed alle frasi del tipo: ”io ho sbagliato”. Io, nel mio piccolo (pur consapevole che non potrò mai cancellare i 20 anni di disonestà), questa volta mi assumo le mie responsabilità e non ho paura ad ammettere che “io ho sbagliato”(ho sbagliato dal 1997 ad oggi).
Voglio sperare che almeno con il mio gesto si possa scatenare un sano dibattito al nostro interno, che porti finalmente alla pulizia dal doping tecnico che attanaglia la nostra disciplina. Facciamo “pulizia” nelle nostre società. Contribuiamo a consegnare ai nostri ragazzi un Tennis Tavolo pulito.
Sicuramente smetterò di fare agonismo e forse continuerò ad allenarmi…ma questo poca importa. Quello che importa è fare di un proprio errore un’occasione di riscatto e contributo a migliorare il contesto in cui ci si vive (in questo caso il contesto del TennisTavolo).
Per quanto possa valere ed importare, andrò oltre questa lettera. A giorni preparerò una lettera formale che invierò ai nostri organi federali competenti, in cui chiederò una sanzione ai miei danni spiegando ed ammettendo ovviamente tutto (che potrà essere commisurata in sospensione o radiazione).
Mi scuso se sono stato un po’ prolisso, ma mi sono tolto un peso che spero possa servire a qualcosa…
Buon TennisTavolo a tutti!!!
M FABIO PALMITESSA·VENERDÌ 16 GIUGNO 2017