Marcello Cicchitti, invece di chiedersi cosa sia successo al tennis tavolo, dovrebbe chiedersi come mai persone tanto diverse tra loro e spesso “l’un contro l’altro armate” abbiano trovato un accordo elettorale.
L’amalgama misteriosa
Nell’ultimo messaggio elettorale inviato alle società lombarde, Marcello Cicchitti si chiede cosa sia successo al tennis tavolo, in quanto la squadra elettorale opposta alla sua “…vede la presenza di una amalgama di 2 gruppi di persone (gruppo Sciannimanico/Gatti/Di Napoli + gruppo Vermiglio/Volpi) che a livello Nazionale si fanno la guerra dicendosene di cotte e di crude, mentre all’interno della Regione Lombardia si alleano….”. Cicchitti non si capacita del fatto che “…in Regione si vota a favore della sinistra (anche se sono all’opposizione) ed in campo nazionale a favore della destra….”
Chi segue le vicende politiche internazionali, avrà notato che in Germania la Merkel guida una coalizione formata da due partiti nemici (democristiani e socialdemocratici), anche per evitare la scalata dei partiti xenofobi e neonazisti. In Francia, nei ballottaggi delle ultime elezioni regionali, per far non far vincere i lepenisti xenofobi e razzisti, gli elettori di destra hanno votato i candidati di sinistra e viceversa: su 12 regioni, sette sono andate al centro destra e 5 alla sinistra, nessuna ai lepenisti. Tutto ciò accade ogni volta che gli elettori vogliono evitare che prendano il potere persone pericolose, per cui si lascia da parte l’appartenenza alla destra o alla sinistra, privilegiando la sicurezza del Paese.
Invece di chiedersi cosa sia successo al tennis tavolo, Cicchitti dovrebbe chiedersi come mai persone tanto diverse tra loro e spesso “l’un contro l’altro armate” abbiano trovato un accordo elettorale. La risposta facile che si è dato, l’ha ripetuta più volte in questi mesi: l’amore per il potere e l’attaccamento alla poltrona! Lasciando da parte la retorica antipolitica, dovrebbe essere chiaro a tutti che la conquista della poltrona non è il problema (in democrazia chi si candida vuole prendere il potere): il problema è quello che si fa con il potere e come lo si gestisce. Cicchitti dovrebbe quindi chiedersi che tipo di relazioni umane ha costruito nella sua vita per riuscire a catalizzare un così diffuso dissenso nei suoi confronti, ma soprattutto dovrebbe riflettere sull’immagine che ha dato di sè negli ultimi 10 anni, passati a gestire il tennistavolo lombardo in compagnia di D’Ambrosio (tuttora suo partner e patrocinatore) e Sciannimanico (recentemente rinnegato dopo aver esposto per anni la sua gigantografia in via Mecenate). Dopo essere stati fiancheggiatori di quella che oggi i due dirigenti lombardi definiscono “politica di piccolo cabotaggio, in coma profondo, fatta da persone inette e dedite solo a mantenere il potere per interesse personale, con un bilancio fallimentare sia in termini agonistici, sia sul piano promozionale”, quale credibilità possono vantare?
Mission impossible
I due sono riusciti a compiere un’impresa titanica: 1) hanno bruciato la candidatura di persone stimate e fuori dai giochi delle appartenenze, come Ciceri e Righini, che senza uno sponsor così scomodo avrebbero ricevuto consensi unanimi; 2) hanno gettato fango sulla campagna “Io gioco pulito”, candidando Maccabiani, il suo più accanito denigratore, dimostrando così ai sostenitori della legalità qual è il punto di vista del gruppo; 3) hanno spinto Paola Bevilacqua, Andrea Bonanomi e Giorgio Allieri, atleti ben noti per la loro competenza tecnica, ma soprattutto persone che hanno sempre dimostrato sul campo la loro passione e la loro lealtà sportiva, a candidarsi pur non appartenendo ad alcuna cordata; 4) hanno spinto me, che nel 2007 ero stato costretto a dimettermi dal Comitato Regionale guidato dal gruppo Sciannimanico per l’impossibilità di garantire trasparenza e legalità, ad appoggiare lo stesso gruppo, oggi diventato acerrimo nemico del duo D’Ambrosio-Cicchitti; 5) hanno infine compiuto il miracolo di unire i voti delle grandi società lombarde con quelli delle piccole, che potranno acquisire maggiore potere in un Consiglio equilibrato.
Ciceri, ti voglio bene!
Accetto le critiche di tutti quelli che in questi mesi mi hanno rimproverato per aver ipotizzato che Sandro Ciceri possa essere manipolabile dal duo Cicchitti-D’Ambrosio: comunque vada a finire la mia stima per lui resterà immutata. In effetti, come diceva Marcello Marchesi, “è sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta: Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.”