Come si sceglie la racchetta?

L’acquisto di gomme e telai nel tennistavolo non è quasi mai razionale, perchè è condizionata da molti fattori: come si sceglie la racchetta? 

Pier Offredi

PERCHE’ SCEGLIERE UNA RACCHETTA DA ASSEMBLARE?

Chi gioca a livello agonistico sa perfettamente che la racchetta è il frutto di una scelta basata su elementi tecnici, anche se spesso la combinazione di telaio e gomme è condizionata dai “consigli per gli acquisti” dei venditori di materiali e dei loro “agenti” (gli istruttori che prendono provvigioni dai venditori di materiali)…
Per le migliaia di amatori che invece hanno come unica fonte Decathlon o il web il problema non si pone, perchè le uniche racchette che vengono vendute sono quelle preassemblate, pronte all’uso: si tratta di racchette “chiavi in mano”, che non richiedono competenze tecniche per essere utilizzate, ma che hanno prestazioni scadenti.
Prima di addentrarsi in informazioni tecniche particolareggiate sulle caratteristiche dei diversi materiali, è utile rispondere ad un primo e fondamentale quesito: perché è consigliabile acquistare una racchetta “da assemblare”, cioè con fusto e gomme separate, quando sul mercato sono disponibili una moltitudine di racchette “complete”?
Le motivazioni sono sia tecniche, sia economiche.
Le racchette assemblate “alla fonte”, prodotte in serie e vendute nei centri commerciali oppure on line, montano gomme scadenti, adatte al gioco da spiaggia, ma con scarsissima capacità di imprimere velocità ed effetto alla pallina.
Inoltre vengono prodotte industrialmente diversi mesi prima della vendita e dato che la colla utilizzata nel montaggio delle gomme non è specifica per il tennistavolo, diventa impossibile staccarle se non usando carta vetrata, rovinando inevitabilmente il legno sottostante.
Le gomme, anche quelle di alta qualità, dopo alcuni mesi di utilizzo perdono le loro caratteristiche prestazionali (effetto e velocità), per cui vanno periodicamente sostituite.
Le racchette preassemblate devono quindi essere buttate, mentre a quelle assemblabili si possono sostituire le gomme, con notevole risparmio e riduzione degli sprechi di materiale.
Allo stesso prezzo delle racchette preassemblate industrialmente (mediamente intorno ai 50 euro) è possibile acquistare racchette assemblate manualmente, con caratteristiche superiori sia per qualità, sia per durata nel tempo.

COME SI SCEGLIE LA RACCHETTA?

Acquistare gomme e telai in un mercato che propone centinaia di alternative apparentemente simili è un’operazione complessa e a volte frustrante, soprattutto per chi non ha competenze tecniche specifiche.
Mancando parametri oggettivi di confronto, anche i giocatori più esperti sono condizionati dalle mode, dai consigli dei sedicenti esperti (quasi sempre venditori o loro agenti) o dalla ricerca di scorciatoie per colmare le proprie lacune tecniche: alla fine la scelta è molto soggettiva e spesso influenzata da motivi psicologici.
Per molti, l’unico modo è affidarsi al proprio “feeling” con la racchetta, al peso, alla comodità del manico e alla sensazione in mano durante i colpi, più che a dati concreti. Aumenta quindi il rischio di acquistare materiali non adatti al proprio gioco o troppo avanzati, che finiscono poi inutilizzati: non a caso molti pongisti hanno in casa decine di tipi di gomme e telai, frutto di sperimentazioni spesso fallimentari.
Dovendo consigliare ai miei 300 tesserati la scelta migliore, in mancanza di dati scientifici ho cercato di raccogliere informazioni tra le fonti più autorevoli che ho conosciuto nei miei cinquant’anni di attività, per realizzare una piccola guida all’acquisto, intitolata “Come si sceglie la racchetta?”, che deve partire necessariamente dalla descrizione dei materiali utilizzati nel nostro sporto: i telai e le gomme.

Come si scelgie la racchetta

LA SCELTA DEL TELAIO

Il telaio è costituito da strati di legno di differente specie e di materiali sintetici come carbonio e fibra di vetro, sovrapposti fino a un massimo di 7 strati.
La stratificazione consente di ampliare la zona ottimale di impatto della pallina (il cosiddetto “centro colpo”), migliorando la qualità dei colpi anche se non si colpisce la pallina nel punto ottimale della racchetta.
L’aggiunta di strati sintetici fa aumentare la rigidità del telaio e ne fa salire il costo.
Le prestazioni di un telaio dipendono sia dalla combinazione di questi strati, sia dalle loro caratteristiche fisiche, alcune oggettivamente misurabili (peso ed elasticità-rigidità), altre confrontabili con altri modelli (velocità e bilanciamento).
Le aziende produttrici identificano i vari tipi di telai con classificazioni autonome, che non consentono un confronto obiettivo, anche perché la combinazione dei requisiti costruttivi citati determina una sensazione puramente soggettiva, cioè la capacità di controllo, che ogni giocatore percepisce in maniera molto diversa a seconda del tipo di gioco e della tecnica appresa.
Il risultato di questa indeterminatezza è la difficoltà di fare confronti oggettivi tra gli svariati modelli presenti sul mercato e soprattutto di poterne valutare il rapporto costo/qualità.

Classificazione

Per cercare di mettere un po’ d’ordine in un settore poco scientifico, è stata fatta una generica classificazione in 3 categorie, basate sulla diversa elasticità/rigidità dei telai:
– DEF (Defensive) con alta elasticità;
– ALL (Allround), con media elasticità;
– OFF (Offensive), con alta rigidità.
Per queste categorie vengono definiti anche dei valori intermedi, molto generici, aggiungendo un + o un – (ALL+, OFF-, ecc.).
Per complicare le cose esistono anche telai “Combi” con struttura, velocità e rigidità diversi sui due lati (ad esempio dr Neubauer Titan).
Per i principianti è sempre consigliabile partire con un telaio Allround. Quando si comincerà ad acquisire maggior sensibilità, capacità tecnica e conoscenza dei materiali, si potranno usare telai sempre più rigidi tenendo conto del fatto che:
– il telaio molto elastico consente di avere grande controllo, ma poca velocità, per cui è generalmente adatto ai difensori tradizionali;
– il telaio di media elasticità consente di avere un buon controllo e una buona velocità, per cui è generalmente adatto per giocatori poliedrici;
– il telaio quasi rigido è più veloce di quelli precedenti, per cui è tra i più utilizzati dagli attaccanti puri;
– il telaio rigido è caratterizzato da una velocità estrema, il cui controllo richiede grande tecnica, consentendo di effettuare colpi con minore parabola, per cui è maggiore sia la velocità, sia la precisione nello scambio e nella schiacciata.
Con l’uso di gomme lisce, maggiore è l’elasticità del telaio, maggiore sarà l’arco-parabola che la pallina tenderà ad effettuare, per cui aumenterà il controllo e la possibilità di effettuare colpi carichi di effetto.
Ovviamente le prestazioni del telaio dipendono dalle caratteristiche delle gomme che vengono montate, che consentono di ottenere una molteplicità di combinazioni.
E’ lo spessore totale degli strati di un telaio (non la quantità) a determinare l’elasticità di un telaio: maggiore è lo spessore e più sarà rigido. Anche il tipo di legno impiegati (inoki, koto, betulla, balsa ecc) e di fibre (carbonio, fibra di vetro ecc), la tecnica di assemblaggio e di incollaggio influenzano molto la qualità del telaio.

Bilanciamento

I telai sono in genere bilanciati verso il centro del piatto, ma alcune tecnologie produttive prevedono il bilanciamento verso l’alto, migliorando il top spin e la velocità.

Peso

Alcuni giocatori preferiscono telai più leggeri e maneggevoli, altri invece più pesanti e stabili: è una scelta soggettiva. Inizialmente è consigliabile scegliere un peso medio (80-85 g).

Impugnatura

Ci sono essenzialmente 4 tipi di manici, contraddistinti da una sigla:
– FL (concavo, che consente di tenere la mano più bloccata verso l’alto);
– AN (anatomico, che la tiene più bloccata verso il basso);
– ST (dritto, che consente maggiore movimento della mano, più utilizzata dai difensori);
– CO (conico, che sta progressivamente scomparendo).

Modelli suggeriti

Per i motivi spiegati precedentemente, per i principianti sono consigliabili telai interamente in legno, molto elastici. E’ meglio evitare telai compositi, duri e veloci, per avere un maggior controllo.
I modelli consigliati per i principianti, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Tibhar Samsonov premium contact (5 strati in legno, peso 85g, prezzo 40-50€);
– Donic Persson Powerplay (7 strati in legno, peso 85g, prezzo 40-70);
– Butterfly Primorac off (5 strati in legno, peso 85g, prezzo 50-80€).
Per i giocatori più evoluti i modelli consigliati, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Tibhar Alexis Le Brun Krypto Carbon, (5 strati in legno e 2 in carbonio, peso 85g, prezzo 180-190€);
– Butterfly Viscaria (5 strati in legno e 2 ALC, peso 85g, prezzo 170-180€);
– Nittaku Violin (5 strati in legno, peso 85g, prezzo 150-160€).
I telai più veloci, per giocatori molto esperti, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Butterfly Primorac Carbon (3 strati in legno e 2 in carbonio TAMCA 5000, peso 85g, prezzo 120-130€)
– Donic Original Carbospeed (2 strati esterni di Kiso-Hinoki, 2 strati interni di carbonio e uno strato centrale di Kiri , peso 85g, prezzo 50-70€)
– Tibhar Jorgic Jc carbon (5 strati di legno + 2 Dyneema/carbonio interni, peso 85g, prezzo 130-140€).

LA SCELTA DELLE GOMME

Di solito si usano due gomme diverse per il diritto e per il rovescio, adeguate alla tecnica diversa che ogni giocatore adotta quando usa i due lati della racchetta.
La gomma “sandwich” è composta da due parti assemblate: gommapiuma (sponge) e rivestimento superficiale (topsheet).

La gommapiuma (sponge)
La durezza e lo spessore della gommapiuma determinano la velocità e il controllo della gomma e in misura minore il tipo di effetto (in alcuni tipi di puntinate la gommapiuma è assente, per dare il massimo controllo e “disturbo”). La durezza si misura in gradi (vedi Tabella durezze) e si va da un minimo di 32° (morbida) a un massimo di 55°; in genere i produttori distinguono 3 gradi di durezza (morbide, medie e dure). La gommapiuma agisce come una molla, in cui maggiore è la compressione della pallina sulla gomma, più velocemente verrà espulsa dalla “molla” (la spugna). Senza dimenticare che le spugne più spesse pesano di più, in genere si usano spessori da 2-2.2 mm per avere velocità elevate, 1,6-1,9 mm, per avere un maggiore controllo con una buona velocità e 1-1.5 mm per il gioco difensivo;

La superficie (topsheet)
L’elasticità e la viscosità della superficie determinano principalmente il tipo di spin e in misura minore la velocità di tutto il rivestimento.
Le gomme lisce hanno i puntini interni e non visibili, mentre nelle gomme puntinate i puntini sono sulla superficie esterna, di varie dimensioni, altezza, spessori e forme geometriche (cilindrici o conici).
Le superfici lisce, escludendo le antitop (che fanno parte delle cosiddette “gomme di disturbo”) si dividono in 3 categorie: cinesi, europee/giapponesi e ibride, con notevoli differenze di prestazione e prezzo.

Gomme cinesi

Hanno di norma la gommapiuma dura e il topsheet appiccicoso (quando sono nuove se vengono premute su una pallina possono tenerla sollevata per alcuni secondi).
Sono generalmente lente, quindi più adatte per un gioco di effetti e controllo che di velocità e potenza. Richiedono movimenti ampi e veloci, quindi sono adatte a giocatori molto atletici che, per aumentare ulteriormente le prestazioni, utilizzano illegalmente una sostanza oleosa applicata sotto la gomma (booster).
La bassa velocità facilita il palleggio tagliato al tavolo e l’efficacia del servizio.
Si abbinano bene a telai mediamente rigidi e veloci.
Le marche più note sono DHS, Friendship e Yinhe.

Gomme europee e giapponesi

Sono più dinamiche e veloci e la rotazione non deriva prevalentemente dall’appiccicosità del topsheet, come per le cinesi, ma dalle caratteristiche fisiche del materiale, che consente la “deformazione” dello strato superiore e dei puntini interni.
Hanno una spugna più morbida rispetto alle cinesi e consentono di effettuare colpi più potenti, mantenendo un maggior controllo (il topspin su palla tagliata è più semplice e il blocco non risente della difficoltà derivante dall’appicicosità).
Le marche europee più note sono Andro, Donic, Joola, Nittaku, Stiga, Tibhar, Victas, Xiom, tutte prodotte dalla stessa azienda (ESN, www.esn-tt.de) proprietaria del brevetto “Tensor”, che rende le gomme pretensionate durante il processo di produzione, ottenendo un’ottima combinazione di velocità ed effetto. A differenza delle gomme cinesi, che necessitano di essere boosterizzate, il processo ESN impiega sali inorganici.
La giapponese Butterfly invece detiene il brevetto “Spring sponge”, simile al Tensor ESN, utilizzato per la produzione della serie “Tenergy”.
Dato che il produttore delle gomme europee è lo stesso, le caratteristiche delle diverse marche sono molto simili: le Donic Bluefire M1, le Tibhar Evolution MXP, le Xiom Vega Pro e le Victas V15 soft sono le più dure, le Donic Bluefire M2, le Tibhar Evolution ELP, le Xiom Vega Japan e le Victas 401 sono medie, mentre le Donic Bluefire M3, le Tibhar Evolution FXP, le Xiom Vega Europe e le Victas 402 Limber sono le più morbide. Le corrispondenti gomme giapponesi sono le Butterfly della serie 05, in cui le 05 sono le più dure, le 64 sono le medie e le FX le morbide.

Gomme ibride

Hanno topsheet appiccicosi come quelli che si trovano sulle gomme cinesi e vengono assemblate con spugne dure, come quelle che si trovano sulle gomme europee: sono state create per unire le caratteristiche delle due categorie descritte precedentemente.
Le marche più popolari sono Butterfly (con tecnologia “Spring sponge X, utilizzata per le serie “Dignics” e “Zyre”), Donic Bluegrip, Tibhar Hybrid e Victas V15.

Modelli suggeriti

I modelli consigliati per i principianti, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Tibhar Aurus (35-45€);
– Donic Baracuda (35-45€);
– Victas 402 Limber (35-45€).
Per i giocatori più evoluti i modelli consigliati, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Donic Bluefire M2 (35-45€);
– Tibhar Evolution ELP, (40-50€);
– Xiom Vega Japan (40-50€);
– Butterfly Tenergy 05 (60-650€).
Per giocatori molto esperti, con caratteristiche simili tra loro, sono:
– Donic Bluefire M1 (35-45€);
– Tibhar Evolution MXP (40-50€);
– Butterfly Dignics 09C (60-70€);
– Butterfly Zyre (80-90€).

Gomme puntinate corte

Risentono meno dell’effetto impresso dall’avversario, ma non consentono di fare colpi con grande rotazione. Se sono assemblate con gommapiuma sono ideali per lo scambio veloce su ogni tipo di palla, con un leggero effetto di disturbo dovuto alla diversa velocità e rotazione rispetto alle gomme lisce, mentre senza gommapiuma hanno una capacità di disturbo che può avvicinarsi a quella delle antitop e delle puntinate lunghe.

Gomme puntinate lunghe

Sono utilizzate, come le antitop, per il gioco di “disturbo”, grazie alla flessione dei puntini e al minor attrito durante l’impatto con la pallina, che produce la cosiddetta inversione, che in realtà non è altro che la continuazione della rotazione della pallina.
Se assemblate senza gommapiuma aumentano il “disturbo”, ma diventa anche più difficile utilizzarle per un gioco attivo.

Gomme puntinate medie

Si tratta di una via di mezzo tra le corte e le lunghe.

Gomme antitop

Sono gomme lisce con caratteristiche di disturbo simili alle puntinate lunghe. Sono molto lente e consentono di avere un elevatissimo controllo, in quanto tendono ad annullare l’effetto. Alcune hanno un minimo grip, mentre altre sono molto scivolose, grazie anche all’aggiunta illecita di olio di silicone sulla superficie, il che consente di produrre un’elevatissima inversione.

L’INCOLLAGGIO

In un bigino sulle racchette assemblate non può mancare la descrizione della tecnica di incollaggio delle gomme. In questo video c’è tutto quello che è necessario sapere

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